Monday, January 22, 2007

MICHAEL CONNELLY
Utente sconosciuto
Piemme, pp. 367, € 18,90
Traduzione di Gianna Lonza

Il bizzarro ma sensato percorso di una brillante carriera: Michael Connelly, ormai noto a livello mondiale come autore di thriller best-seller, nasce come giornalista di croncaca nera dopo essere stato folgorato dalla lettura della narrativa di Raymond Chandler. Può sembrare bizzarro, dicevo, ma non lo è: chi conosce la poetica chandleriana, sa che lo scopo del maestro dell’hardboiled era non tanto creare trame ingegnose che dimorassero in un universo meramente di fantasia, quanto riflettere proprio quella realtà sporca e imperfetta che macchiava le pagine dei quotidiani giorno dopo giorno.
Al reporter-scrittore Connelly, in verità, l’ingegno nel costruire storie complesse e un po’ improbabili non manca. Di quest’ultimo romanzo, indipendente dalla celebre serie sul detective Harry Bosch, è protagonista Henry Pierce, giovane scienziato nel campo delle più avveniristiche biotecnologie, che nella casa di cui ha appena preso possesso si ritrova assegnato un numero telefonico collegato, su un sito a luci rosse, a una splendida call girl. Al di là dell’irritazione per le chiamate e i messaggi che continua a ricevere, egli intuisce che qualcosa per la ragazza è andato storto e si fa coinvolgere in una vicenda intricata e più pericolosa del previsto. Everyday man coinvolto in una storia più grande di lui, come in un film di Hitchcock, Pierce è un eroe suo malgrado che esemplifica la poetica del suo creatore, il quale dichiara di avere come obiettivo “...una storia con un cuore, con al centro emozioni umane. È l’unico modo di reggere un’indagine su qualcosa che non vorrei sapere.” E in effetti, per il protagonista si tratta di scoperchiare un vaso di pandora e rivivere traumi passati e recenti, insieme alla scoperta di un mondo sordido di cui, chiuso com’era nel suo laboratorio di microscopica perfezione, non aveva nozione. Una storia dal meccanismo inarrestabile che appassiona il lettore trasportandolo in una realtà in cui l’ideale (gli obiettivi alti e “puri” della scienza) si scontra con la mera materialità (gli interessi finanziari che ruotano intorno al mondo scientifico, le ragazze ridotte a merce).

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