Monday, January 22, 2007

COLM TOIBIN
The Master
Fazi, pp. 366, €15,00
Traduzione di Maurizio Bartocci

Stanze in cui chiudersi, finestre da cui osservare il mondo, giochi di sguardi e silenzi più importanti della parola. Addentrarsi nella narrativa di Henry James è come affrontare un labirinto: un’esperienza esasperante e appagante allo stesso tempo. L’impressione è che a James nulla potesse sfuggire: attento osservatore ma soprattutto persona portata al vero ascolto del prossimo, egli seppe cogliere sia gli aspetti esteriori, le maschere sociali, i rituali della ben orchestrata società di cui fu un protagonista, sia vedere al di là di tutto questo per cogliere i minimi movimenti dell’animo umano e le sue contraddizioni in un’opera dalla capacità analitica raramente uguagliata.
Ma questo speciale potere dello scrittore, la sua onniscienza, la capacità di empatia con gli altri esseri umani sulla carta si tradusse in una abilità a vivere? L’irlandese Colm Tóibín, basandosi su un’ampia documentazione, romanza cinque anni della vita del celebre scrittore mostrandone gli aspetti più intimi, le mancanze più dei successi (proprio dal suo più palese fallimento prende le mosse il romanzo). Lontano da ogni cliché sul sacro fuoco degli artisti, The Master ritrae il James uomo in tutta la sua fragilità: solitario e timoroso di assaporare la vita, costantemente trattenuto dal comunicare appieno i propri sentimenti, tormentato da sensi di colpa verso persone adorate, come l’amica Constance Fenimore Woolson cui l’autore dedica uno dei capitoli più struggenti.
Quello che fa del libro un grande risultato è che Tóibín, il quale eleva il suo stile a quello dello scrittore americano, riesce a entrare in simbiosi totale con il suo soggetto, tanto che l’impressione è di leggere un romanzo dello stesso James. La stessa labirintica introspezione, l’acume, l’ironia Tóibín adopera per catturare la complessità del rapporto, mai totalmente chiaro, tra l’uomo e lo scrittore, e il mistero della genesi dell’arte ma soprattutto del destino che tocca a chi la crea.

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