Monday, January 22, 2007

JOYCE CAROL OATES
Storie americane
Tropea, pp. 512, €18
Traduzione di Lucia Fochi e Isabella Zani

Una straordinaria pubblicazione, Storie americane: un'occasione per il lettore di scoprire una scrittrice tra le migliori contemporanee in una delle forme che le sono più congeniali. Nota per i suoi romanzi-fiume, Joyce Carol Oates nasce però come autrice di racconti (ammontano a circa quattrocento) in cui si è allenata a tratteggiare minuziosi ritratti psicologici, femminili ma non solo, immergendoli in un contesto sociale e storico che fa da sfondo alle storie e ne è insieme protagonista. Racconti incentrati su dettagli illuminanti e momenti rivelatori, con uno stile che ha da insegnare a chiunque voglia imparare a scrivere narrativa.
Si tratta di un'opera preziosa in quanto la Oates ne è sia autrice che editor: i brani sono stati da lei stessa selezionati per rappresentare i suoi primi vent'anni di produzione (negli anni Sessanta e Settanta) nonché una sorta di autobiografia letteraria. Sono ventisette storie di grande freschezza e insieme già cariche del mistero e della tensione che animano i suoi libri successivi. Emerge con chiarezza come sia fondante il tema della violenza: violenza come manifestazione esteriore delle passioni e pulsioni umane, del lato oscuro che soggiace alla personalità di ogni essere umano. La violenza è inestricabile dal sentimento amoroso (e ben due racconti hanno nel titolo "amore" e "morte" insieme) e dai giochi di potere in corso tra uomini e donne, ed è fisica e palpabile nei racconti che esplorano questioni razziali.
Protagonisti di buona parte delle storie sono volti e corpi di giovani donne (come sarà poi in Foxfire, romanzo su una gang di ragazze): la femminilità e la giovinezza sono viste dall'autrice come forze a se stanti, che rivendicano il proprio elusivo ma dirompente potere e una posizione nel mondo che viene spesso negata o ristretta. Temi che fanno apparire Joyce Carol Oates come una scrittrice femminista, nel senso meno banale del termine. Toccherà nel 2000 a Blonde, biografia romanzata della diva del cinema per eccellenza, condensare le più profonde riflessioni della narratrice americana sull'identità femminile.

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