Wednesday, February 10, 2010

Christopher Isherwood
Un uomo solo
Traduzione di Dario Villa
Adelphi
pagine 150, € 16

Ventiquattro ore nella vita di George, maturo professore universitario di origine britannica nella solatia California. Non si tratta di una giornata qualunque: George ha da poco perduto in un incidente l’amato compagno Jim. Siamo negli anni Sessanta, e nessuno, a parte l’amica Charlotte, è a conoscenza del momento che l’uomo sta vivendo. Il risveglio mattutino che apre il romanzo è un vero e proprio risveglio della coscienza di George, che diventa dolorosamente e acutamente cosciente dell’ambiente che lo circonda, della finitezza della propria vita, della superfluità di tutto. La maschera apparentemente intatta del compassato docente porta in giro il vero George, che incontra così la tronfia vicina di casa, i colleghi, gli studenti diligenti ma senza guizzi, l’emotiva Charlotte e infine Kenny, uno studente dotato con cui l’uomo vive un inatteso momento di intesa intellettuale e forse qualcosa di più.
A Single Man, riportato in auge dal film diretto da Tom Ford, è considerato uno dei primi e migliori romanzi del movimento di liberazione gay, ma la sua qualità letteraria lo eleva al di sopra di qualsiasi manifesto e finalità. Racconta gli effetti inesorabili della perdita tenendosi tuttavia lontano da qualsiasi sentimentalismo, e attraverso lo sguardo straniero – in molti sensi – del suo protagonista racconta lucidamente di un mondo che va cambiando. Sono gli USA neo-consumisti delle highway e dei sobborghi dai nomi pittoreschi, della media borghesia placida e ipocrita, degli insegnanti che si sentono in un certo senso colpevoli di essere veicoli di idee invece che produttori di beni di consumo. George li biasima in cuor suo, poiché vede ancora se stesso come “un rappresentante della speranza”, che “cerchi di vendere a un angolo di strada un brillante vero per un nichelino”: la grande maggioranza non crederà mai vero il brillante, lasciandolo così al sicuro. I brillanti di George, invisibili ai più, sono il dolore, i ricordi, la speranza ostinata di poter ancora vivere il presente nella sua pienezza.