Monday, January 22, 2007

DORIS LESSING
La storia del generale Dann, della figlia di Mara, di Griot e del cane delle nevi
Fanucci, pp. 240, € 16
Traduzione di Simona Fefè

Con questo romanzo Doris Lessing torna a esplorare le collisioni tra ciò che è stato e ciò che è possibile. Da decenni la grande autrice di famiglia inglese ma cresciuta in Rodesia ha affiancato alle storie di impianto realistico una produzione non mimetica e prossima al fantasy. Mentre in una delle sue più belle storie, Il quinto figlio, l’elemento fantastico appariva inaspettatamente in un contesto quotidiano, il principale interesse de La storia del generale Dann... sta nella alterità del mondo in cui si svolgono le vicende. Più delle avventure dei protagonisti conta l’ambientazione. Ifrik (l’ex-Africa) è una tabula rasa su cui la Lessing disegna le avventure della nuova umanità, in un futuro imprecisato, mentre si sciolgono i ghiacci della seconda era glaciale. E’ come una nuova preistoria, in cui la comunicazione di massa non è neanche un ricordo, le lingue straniere sono sconosciute quasi a tutti, le scienze scomparse. Il motivo è che non esiste più il sapere trasmesso dai libri, oggetti antichi di cui rimangono pochi esemplari sfuggiti alle acque e la cui scoperta ossessiona il protagonista. Dann è un novello Ulisse, esploratore inquieto, cantastorie, uomo dal fascino particolare, che torna a casa dopo anni di peregrinaggi per dare corpo a una nuova società.
Nel romanzo, appesantito da un ritmo monocorde, si sente la mancanza della parte fondante della storia (il precedente Mara e Dann, in cui i due protagonisti eponimi erano adolescenti). La Lessing narra attraverso lo sguardo ingenuo dei “futuri” e il chiarissimo messaggio che emerge è che non dobbiamo dare per scontato il valore del sapere a cui siamo giunti dopo millenni di progresso, e in particolare la capacità di accedere alla nostra memoria storica. Lodevole, ma si rimpiangono i complessi personaggi dei suoi romanzi più realistici, specchi limpidi delle contraddizioni della società di oggi e di ieri.

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