Monday, April 18, 2011

Angelica Garnett
Ingannata con dolcezza - Un’infanzia a Bloomsbury
Traduzione di Nicoletta Della Casa
La Tartaruga
Pagine 191, € 17,50

Un’adolescente sente insinuare da un’amica che il suo vero padre non sia l’uomo di cui porta il cognome, si indigna, ma sotto sotto ha sempre sospettato come stanno realmente le cose. Pochi anni dopo, la seduce e prende in sposa l’ex amante del padre naturale, in un tentativo di rivalsa (anche) sulla madre, che lo aveva respinto. Non stupisce che, con un passato così ingombrante e ambiguo, una donna decida in età matura di scrivere un’autobiografia-confessione, a maggior ragione se si tratta di Angelica Garnett, figlia di Vanessa Bell e nipote di Virginia Woolf, cresciuta nel mitico circolo intellettuale di Bloomsbury, tra Londra e la tenuta di campagna di Charleston.
Come in tutti i gruppi che si professano moralmente e culturalmente liberi, anche dietro alla facciata di anticonformismo di Bloomsbury si celano regole non scritte che, insieme al peso delle aspettative di troppe menti geniali, fanno dell’autrice una giovane insicura, che faticherà a trovare la propria strada. Il libro segue un filo logico tutto suo, più che una consequenzialità cronologica, ed è perfettamente riassunto già dal titolo: Angelica vive nella sua infanzia una specie di sogno, improntato alla ricerca del bello e pervaso da ombre e segreti su cui riuscirà a gettare luce solo in età adulta. Ritrae i protagonisti di quella insolita scena con schiettezza ma anche grande affetto, attenta che il suo punto di vista non monopolizzi il racconto trasformandoli in macchiette o meri schemi da manuale di psicoanalisi. In particolare Vanessa, il cuore pulsante di Charleston, dal rapporto conflittuale con la sorella, e David “Bunny” Garnett, che plasma Angelica giovanissima sposa. Sette anni ha impiegato l’autrice per scrivere con il dovuto distacco le duecento pagine di questo memoir, che resta tuttavia molto intimo, ricco di finezza psicologica e occasionalmente abbellito da immagini di grande lirismo, come ci si aspetterebbe da un’artista figlia di artisti.

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