Sunday, February 18, 2007

Celia Rees
La casa dei desideri
Salani, euro 13
Traduzione di Valentina Daniele

L’universo di Celia Rees, che migliaia di lettori appassiona nel mondo, è fatto di grandi passioni, avventura, mistero e meraviglie. Dopo storie al femminile come Il viaggio della strega bambina e Corsare, schiettamente avventurose e legate a ere lontane, l’autrice inglese propone ora un romanzo ambientato in un tempo relativamente vicino a noi come il 1976. Il quindicenne protagonista Richard, in vacanza nel Galles con i genitori, scopre che la casa abbandonata che amava esplorare con il suo migliore amico, Wish House, è di nuovo abitata dai legittimi proprietari: si tratta degli anticonformisti Dalton, artisti. Per il ragazzo si apre un mondo nuovo, di valori sconosciuti alla sua grigia e mediocre famiglia: la ricerca della bellezza, la noncuranza alle convenzioni, l’istintività e la libertà sessuale. Con la giovane, fascinosa Clio, Richard scopre la passione, mentre il patriarca Jay, quasi un guru dell’arte figurativa, fa di lui il suo nuovo modello e musa, e sua moglie Lucia lo accoglie come un altro figlio, forse affascinata dalla sua limpida normalità.
La bravura della Rees sta nel ricreare con una scrittura essenziale ma evocativa il tipico momento indimenticabile che segna una vita: per Richard si tratta della scoperta di una dimensione diversa da quella quotidiana e della nuova apertura mentale che ne acquisisce. Il libro stesso, inframmezzato dalle descrizioni dei quadri a ispirazione celtica di Jay, ha una qualità pittorica che lo lascia impresso nella memoria. Intendiamoci, non c’è nulla di nuovo nella descrizione di un ambiente bohemien, delle sue suggestioni e dei suoi misteri, visto dal tipico outsider, che vorrebbe farne parte ma allo stesso non ha gli strumenti per capirlo fino in fondo. Il romanzo è intenso e appassiona, lasciando però un’impressione di incompletezza, come se non si sbilanciasse ad andare abbastanza nel profondo, appoggiandosi invece a stereotipi già noti.

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