VENDELA VIDA
E adesso puoi andare
Mondadori, pp. 218, € 15
Traduzione di Maurizio Bartocci
Un'esordiente di lusso, Vendela Vida, dal nome esotico ma in realtà una perfetta statunitense, cresciuta tra San Francisco e la Grande Mela. Redattrice presso varie riviste e co-fondatrice della prestigiosa "The Believer", moglie di Dave Eggers e all'attivo un ponderoso saggio sui riti di iniziazione femminile, ha esordito a 31 anni con questo agile romanzo.
Anche al centro di questo libro vi è un rito di passaggio, seppure insolito e del tutto casuale. Nella vita di Ellis, studentessa ventunenne a New York, un giorno di dicembre si insinua il pericolo. Durante una passeggiata nel parco, la ragazza viene avvicinata da un aspirante suicida e minacciata con una pistola. Recita delle poesie per l'uomo, che improvvisamente e senza spiegazione desiste dal gesto e le dice "Adesso puoi andare". Da questo momento la sua vita di tutti i giorni si deve confrontare con il traumatico evento, che diventa di dominio pubblico. L'episodio iniziale, banalizzato, diventa un "caso" e tutti si sentono in dovere di offrire consigli e protezione a Ellis, che nel frattempo si trova a rivedere la propria vita familiare e sentimentale: vari personaggi bizzarri, il padre la cui assenza di quattro anni ha segnato la sua adolescenza, e soprattutto la madre e la sorella con cui riallaccia e approfondisce i rapporti, ricomponendo una ideale triade affettiva.
Ventuno anni di vita ancora aperta a mille possibilità vengono percorsi dall'autrice attraverso le piccole stravaganze di tutti i giorni, le sensazioni, i ricordi in una solo apparente casualità. La narrazione frammentaria è priva di drammaticità, tenera, un po' ripetitiva. Prevalgono annotazioni sulle reazioni psicosomatiche di Ellis, gli odori (quello naturale della madre è di cetriolo, il sentore dell'aglio è legato alla pistola dell'uomo del parco), le osservazioni buffe ("mia madre una volta mi disse che le scarpe sono una cosa di cui i bambini vanno molto fieri"). Uno sguardo acuto o maniera letteraria?
E adesso puoi andare
Mondadori, pp. 218, € 15
Traduzione di Maurizio Bartocci
Un'esordiente di lusso, Vendela Vida, dal nome esotico ma in realtà una perfetta statunitense, cresciuta tra San Francisco e la Grande Mela. Redattrice presso varie riviste e co-fondatrice della prestigiosa "The Believer", moglie di Dave Eggers e all'attivo un ponderoso saggio sui riti di iniziazione femminile, ha esordito a 31 anni con questo agile romanzo.
Anche al centro di questo libro vi è un rito di passaggio, seppure insolito e del tutto casuale. Nella vita di Ellis, studentessa ventunenne a New York, un giorno di dicembre si insinua il pericolo. Durante una passeggiata nel parco, la ragazza viene avvicinata da un aspirante suicida e minacciata con una pistola. Recita delle poesie per l'uomo, che improvvisamente e senza spiegazione desiste dal gesto e le dice "Adesso puoi andare". Da questo momento la sua vita di tutti i giorni si deve confrontare con il traumatico evento, che diventa di dominio pubblico. L'episodio iniziale, banalizzato, diventa un "caso" e tutti si sentono in dovere di offrire consigli e protezione a Ellis, che nel frattempo si trova a rivedere la propria vita familiare e sentimentale: vari personaggi bizzarri, il padre la cui assenza di quattro anni ha segnato la sua adolescenza, e soprattutto la madre e la sorella con cui riallaccia e approfondisce i rapporti, ricomponendo una ideale triade affettiva.
Ventuno anni di vita ancora aperta a mille possibilità vengono percorsi dall'autrice attraverso le piccole stravaganze di tutti i giorni, le sensazioni, i ricordi in una solo apparente casualità. La narrazione frammentaria è priva di drammaticità, tenera, un po' ripetitiva. Prevalgono annotazioni sulle reazioni psicosomatiche di Ellis, gli odori (quello naturale della madre è di cetriolo, il sentore dell'aglio è legato alla pistola dell'uomo del parco), le osservazioni buffe ("mia madre una volta mi disse che le scarpe sono una cosa di cui i bambini vanno molto fieri"). Uno sguardo acuto o maniera letteraria?
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