Newton Thornburg
La strana vita di Cutter e Bone
Fanucci, pp. 320, € 16
Traduzione di Daniela Middioni
Cutter and Bone: un titolo che evoca visioni macabre, mutilazioni, umorismo nero. C'è tutto questo nel romanzo di Newton Thornburg, un autentico classico americano degli anni post-Vietnam, pubblicato per la prima volta nel 1976. E' la storia, thriller sui generis, del reduce Alex Cutter, privato in guerra di un occhio, un braccio e una gamba, del suo amico e compagno di bevute Richard Bone, sano, attraente, gigolo a tempo perso, e di Mo, moglie negletta di Cutter e madre del loro bambino. Cutter ha una personalità tanto trascinante quanto folle e autodistruttiva, che si esprime attraverso un interminabile sproloquiare tra sarcasmo, filosofia e creative menzogne. Una serie di eventi fortuiti porta la coppia di amici sulle tracce di un multimiliardario che Bone crede colpevole dell'omicidio di una ragazza, e che Cutter progetta di ricattare. L'avventura on the road che porta i due uomini dall'assolata California alle montagne degli Ozark avrà conseguenze tragiche in modi inaspettati.
La strana vita di Cutter e Bone è un romanzo pressoché perfetto, il ritratto a colori vividi di un'epoca in cui "all'età d'oro dell'ipocrisia, dei piedi nudi, dell'acido e dell'acquario seguì un senso di disillusione o stanchezza". Alla morte degli ideali, per i due amici sembra non esserci un posto nel mondo: Bone ha abbandonato la vita borghese, il lavoro e la famiglia, mentre Cutter vede nel miliardario Wolfe, il presunto omicida, il simbolo di chi ha l'oscuro potere potere di manovrare e sottomettere gli altri, di mandarli a combattere in una guerra assurda, senza pagare mai in prima persona.
Thornburg, al grande acume politico e sociale, unisce le qualità di un grande narratore, capace di prosa brillante anche quando la storia è più intrisa di disperazione, e di dialoghi scorrevoli e realistici. Cutter e Bone è un romanzo dall'intensità cinematografica – ed è stato infatti tradotto in film pochi anni dopo la pubblicazione – e insieme caratterizzato da una grazia e un'umanità profonda che neanche il cinismo ostentato dei suoi disperati protagonisti riesce ad appannare.
La strana vita di Cutter e Bone
Fanucci, pp. 320, € 16
Traduzione di Daniela Middioni
Cutter and Bone: un titolo che evoca visioni macabre, mutilazioni, umorismo nero. C'è tutto questo nel romanzo di Newton Thornburg, un autentico classico americano degli anni post-Vietnam, pubblicato per la prima volta nel 1976. E' la storia, thriller sui generis, del reduce Alex Cutter, privato in guerra di un occhio, un braccio e una gamba, del suo amico e compagno di bevute Richard Bone, sano, attraente, gigolo a tempo perso, e di Mo, moglie negletta di Cutter e madre del loro bambino. Cutter ha una personalità tanto trascinante quanto folle e autodistruttiva, che si esprime attraverso un interminabile sproloquiare tra sarcasmo, filosofia e creative menzogne. Una serie di eventi fortuiti porta la coppia di amici sulle tracce di un multimiliardario che Bone crede colpevole dell'omicidio di una ragazza, e che Cutter progetta di ricattare. L'avventura on the road che porta i due uomini dall'assolata California alle montagne degli Ozark avrà conseguenze tragiche in modi inaspettati.
La strana vita di Cutter e Bone è un romanzo pressoché perfetto, il ritratto a colori vividi di un'epoca in cui "all'età d'oro dell'ipocrisia, dei piedi nudi, dell'acido e dell'acquario seguì un senso di disillusione o stanchezza". Alla morte degli ideali, per i due amici sembra non esserci un posto nel mondo: Bone ha abbandonato la vita borghese, il lavoro e la famiglia, mentre Cutter vede nel miliardario Wolfe, il presunto omicida, il simbolo di chi ha l'oscuro potere potere di manovrare e sottomettere gli altri, di mandarli a combattere in una guerra assurda, senza pagare mai in prima persona.
Thornburg, al grande acume politico e sociale, unisce le qualità di un grande narratore, capace di prosa brillante anche quando la storia è più intrisa di disperazione, e di dialoghi scorrevoli e realistici. Cutter e Bone è un romanzo dall'intensità cinematografica – ed è stato infatti tradotto in film pochi anni dopo la pubblicazione – e insieme caratterizzato da una grazia e un'umanità profonda che neanche il cinismo ostentato dei suoi disperati protagonisti riesce ad appannare.
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