Monday, August 24, 2009

Joseph Connolly
Vacanze inglesi
Traduzione di Marco Pensante
Il Saggiatore
pagine 375, € 17

Nella Londra del decennio scorso, due coppie di vicini di casa e amici decidono di passare le vacanze nello stesso luogo di villeggiatura. Howard ed Elizabeth sono agiati, Brian e Dotty invece sono quasi sul lastrico, tanto che con gran vergogna devono rassegnarsi ad alloggiare segretamente in una roulotte. A complicare la situazione arrivano l’amica Melody con figlioletta indesiderata al seguito e altri personaggi quali Colin, sedicenne figlio dei due spiantati e in piena crisi ormonale, la splendida Lulu e il suo gelosissimo marito. Nel frattempo, negli Stati Uniti, Katie, capricciosa figlia adolescente di Elizabeth e Howard, maltratta Norman, dipendente di suo padre e insensatamente innamorato di lei. Un party di fine estate riunirà tutti quanti, e con loro le fila delle vicende.
Joseph Connolly racconta un universo di uomini e donne che definiscono se stessi attraverso ciò che possiedono, che si tratti di denaro, status symbol o altre persone. Ossessionati dal sesso, allegramente amorali, sono propensi al tradimento e alla bi-curiosità. Attraversare la vita senza rifletterci troppo su è la loro filosofia di vita. La maggiore vergogna possibile per loro è non avere abbastanza mezzi economici per “stare al passo con i Jones”, come si dice nel mondo anglosassone – e fa abbastanza impressione, in un’epoca di generale recessione, vedere come uno dei personaggi maggiormente ridicolizzati sia Brian, che si dedica al bricolage riutilizzando oggetti dismessi e che, nel tentativo di garantire in qualche modo a moglie e figlio una vacanza, non ottiene che il loro disprezzo.
Il romanzo di Connolly è tutto qua: pervaso da un allegro cinismo, non rinuncia ad alcun equivoco, doppio senso o improbabile coincidenza per portare avanti la vicenda. E’ evidente che l’aspirazione dell’autore è tratteggiare una satira della middle class inglese, ma manca di sottigliezza e di profondità e non va oltre il livello della farsa – complessivamente divertente, ma poco originale e in definitiva trascurabile.
Mark Sarvas
Harry, rivisto
Traduzione di Franco Salvatorelli
Adelphi
pagine 310, € 19

La creatura di Mark Sarvas, critico letterario statunitense celebre per il blog The Elegant Variation, è un accattivante anti-eroe. Dalla sua prima comparsa in una tavola calda, alle prese con un sandwich disgustoso e con una giovane cameriera di cui si invaghisce all’istante, è chiaro che la prerogativa di Harry Rent è fare passi falsi. Incline all’introversione, alla fantasticheria e all’arrendevolezza, schiacciato dal senso di inadeguatezza che ha segnato il suo matrimonio con la privilegiata Anna, ha collezionato una serie di errori, menzogne e disastri, sabotando ciò che di buono aveva la propria vita. E quando si ritrova improvvisamente vedovo, ritenuto indirettamente responsabile della morte di Anna, dentro di lui, incapace di confrontarsi con la realtà, al posto del dolore c’è solo un gran vuoto. Ma le vie della salvezza sono molteplici, e reinventando se stesso in veste di eroe dumasiano (ispirato dal sandwich!), Harry riuscirà finalmente a stabilire un vero contatto umano, trovando anche se stesso.
Harry, Revised è un romanzo molto piacevole, una trascinante commedia cinematografica in versione cartacea, in cui l’elaborazione di un lutto è affrontata in maniera insolita. E’ difficile non parteggiare per Harry, coinvolto in situazioni umilianti e paradossali, nonostante i suoi umanissimi difetti, o proprio per questo motivo. Sarvas unisce al talento umoristico una notevole sensibilità, che infonde un senso non superficiale alle azioni del suo inadeguato anti-eroe. A guastare, purtroppo, l’impressione generale del romanzo sono i punti deboli: la meccanicità di certi processi psicologici (la sequenza di motivazioni che portano al tradimento da parte di Harry e poi alla morte di Anna è poco credibile) e la caratterizzazione bidimensionale dei genitori di lei, una coppia di ricchi da barzelletta, lei fredda, classista snob, lui buono e remissivo.