Wednesday, October 14, 2009

T. C. Boyle
Le donne
Traduzione di Andrea Buzzi
Feltrinelli
pagine 446, € 20

Frank Lloyd Wright, innovatore dell’architettura del XX secolo e icona culturale statunitense, è rimasto celebre tanto per le residenze integrate nel territorio e i celebri edifici pubblici come il Guggenheim Museum, quanto per la sua vita scandalosa, che infiammò le cronache tra l’inizio del Novecento e gli anni Trenta. Dopo un matrimonio durato vent’anni e vari affair, ebbe tre turbolente storie d’amore con altrettante donne: la proto-femminista Mamah, la morfinomane Miriam, la ballerina Olgivanna. Per la prima di queste creò addirittura una tenuta nel Wisconsin, che chiamò Taliesin, posto che balzò agli onori della cronaca non solo perché Mamah e Frank vi si rifugiarono abbandonando i rispettivi coniugi e figli, ma anche per per un terribile delitto di cui furono vittime la donna e vari ospiti e aiutanti dell’architetto.
La tragedia e il melodramma attraversano la vita di Wright, che Boyle (residente proprio in una delle sue rinomate prairie house) narra a ritroso, con un espediente che riesce a dipanare la matassa che è Frank Lloyd Wright attraverso gli occhi delle donne che hanno gravitato come tanti satelliti intorno a lui. Per prima l’ingombrante e carismatica madre, poi la moglie Kitty, le amanti e varie governanti, ognuna a modo suo un surrogato materno per un uomo geniale ed egocentrico. Wright è un personaggio già per sé romanzesco e larger than life, insofferente a compromessi e regole, che coinvolse le proprie donne nella realizzazione dei suoi sogni e ideali, ma che fu sempre in qualche modo irraggiungibile, umanamente distante. Boyle, con la sua prosa asciutta e sguardo ironico, crea un grande affresco, vivido e mai banale, l’intensa storia personale di tre donne forti e di un gigante della cultura che in privato si rivela a volte un ometto. Ma anche lo spaccato di un paese ancorato alla propria identità puritana e timoroso del diverso, rispetto al quale, tuttavia, non sempre il progressista Wright e il suo entourage appaiono moralmente superiori.